Nefriti o nefropatie?

Gli effetti degli asparagi


Come mai la metabolizzazione dell'asparago crea delle urine con odere sgradevole? Le sostanze che determinano tale odore hanno per l'apparato urinario, proprietà antinfiammatorie?
Angelo Ceres
22 giugno 2006
Gli asparagi sono un gustoso e nutriente ortaggio, sono ricchi di fibra, vitamine A, B1, B6, C, acido folico, amminoacidi, carotenoidi, potassio e fosforo, ma nel contempo sono poveri di calorie.

Gli asparagi riducono il ristagno dei liquidi grazie alla presenza di purine (che in seguito alla loro scissione originano acido urico), quindi sono diuretici e depurativi, inoltre sembra che favoriscano la stimolazione dell'appetito. Bisogna tuttavia ricordare che lo stimolo diuretico esercitato dagli asparagi può risultare irritante per i reni, tanto che questo ortaggio è in genere sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale e di nefrite.

Le purine manifestano inoltre un moderato effetto tossico e nell’asparago sono presenti insieme all’acido ossalico: entrambe queste coincidenze sconsigliano il consumo di asparagi per chi è affetto da problemi ai reni e alle vie urinarie, oltre che non indicato per chi soffre di gotta.

Gli asparagi contengono l’aminoacido asparagina - o acido aspartico: è questo a conferire all'urina il tipico odore, attraverso un rapido metabolismo che lo trasforma in prodotti di degradazione solforati, quali i tioli e i tioesteri. Questo odore dell'urina è strettamente legato all'efficienza renale: se il sistema renale è efficiente, l'odore si sente nell'orinazione immediatamente successiva (dopo 10-15 minuti) all'ingestione degli asparagi. L’odore caratteristico dell’urina dopo l’ingestione di asparagi non si avverte in tutti i consumatori e non ha alcuna relazione con problemi di salute o di tossicità!

Sia le purine, che in parte l’acido aspartico, vengono in larga parte dispersi con una bollitura prolungata in piena acqua: gli effetti sono dunque più pronunciati consumando gli asparagi sotto forma di decotto, oppure saltati in olio o burro.

Ricordiamo ancora che nei casi di obesità, una diuresi abbondante giova a eliminare l’acido urico e tutti i residui del ricambio organico che si potrebbero trasformare in grassi, anche perchè l’acido aspartico aumenta il ricambio basale in modo notevole, con relativa asportazione di tossine e altri prodotti nocivi all’organismo.

Marco Riva
Università di Scienze Gastronomiche di Bra, Pollenzo (CN)

La depurazione
Depurare l’organismo è importante perché spesso si ha una alimentazione scorretta e sbilanciata associata ad un eccessivo consumo di cibi fritti o una iperalimentazione, l’abuso di sostanze tossiche come alcool e fumo, l’utilizzo eccessivo e disinvolto dei farmaci, certe malattie batteriche e virali, un sistema di vita poco sano, la mancanza di movimento, gli ambienti di lavoro inquinati.
Tutte queste cause portano i principali organi emuntori del nostro organismo quali fegato, reni, pelle e intestino, a espletare in maniera insufficiente le loro importanti funzioni.
Quando depurarsi
Il periodo ottimale per la depurazione corrisponde al cambio di stagione al fine di eliminare le tossine che vengono accumulate nel periodo invernale e nel periodo estivo per ristabilire l’organismo al meglio.
Rimedi utili
I rimedi utili della depurazione del nostro organismo sono, innanzi tutto:
- una alimentazione corretta e bilanciata
Attività fisica costante
Ridurre o, meglio ancora, eliminare il consumo di alcool e fumo.
Esistono in natura delle piante che migliorano la funzionalità degli organi emuntori e che permettono la depurazione, infatti, la natura ci mette a disposizione dei rimedi naturali per cercare di ristabilire l’organismo al meglio.
Le piante possono infatti fornirci alcune sostanze che migliorano e coadiuvano le naturali funzioni degli organi emuntori: pelle, reni, intestino e fegato.
In erboristeria, si consigliano alcune piante tra cui:
- carciofo e cardo mariano: molto utili nella depurazione del fegato e nella riparazione delle cellule epatiche.
- bardana e viola del pensiero: servono nella depurazione della pelle in caso di acne, pelle grassa e foruncoli.
- ortica e tarassaco: coadiuvanti nella depurazione dei reni. L’ortica è anche un re -mineralizzante.
- cicoria e fumaria: depurativo generale dell’organismo
Frutta: come integratore alimentare
Fibre: servono per la depurazione dell’intestino
Queste piante, opportunamente miscelate, potranno fornire un rimedio naturale utile nel trattamento della depurazione mirato a eliminare dal nostro corpo le tossine che provocano, se in eccesso, problemi fastidiosi.

Dott.ssa Daniela Tasselli
Centro naturale San Francesco di rubiera (re).

Primavera: depurare reni e fegato

Eccoci a primavera! E’ tempo di scrollarsi di dosso i chili di
troppo, le tossine inglobate in molecole di acqua (ritenzione
idrica) o in molecole di di grasso (sovrappeso).

Purtoppo le diete dimagranti più strette non servono a molto in questo periodo dell’anno. Per via della stanchezza diventa difficile seguire un regime rigido, anche perché, diciamoci la verità, quando siamo stanchi resistiamo poco alle tentazioni!
Per un paio di settimane si potrà depurare reni, fegato, intestino e sistema linfatico, avendo cura di eliminare gli alimenti che tendono ad "intasarli": latticini, pomodori, verdura e frutta non di stagione, zucchero, grassi vegetali idrogenati, aceto, alcolici, prodotti industriali, alimenti non biologici. Il tutto concedendosi ogni tanto un “salutare” strappo alla regola.
Una volta impostata una buona dieta disintossicante siamo già a metà del lavoro. Adesso diventa necessario trovare dei buoni rimedi che ci aiutino a depurarci; ma come capire quali sono i rimedi giusti proprio per noi? Senza sostituirci al vostro medico cerchiamo di darvi qualche indicazione di massima.

Se siete stanchi, nervosi, agitati; avete le occhiaie scure e magari le rughette alla radice del naso, molto probabilmente il vostro fegato ha bisogno di aiuto.
Potreste partire con una buona tisana di Tarrasaco, Cardo Mariano, Fumaria, Bardana e Carciofo (un cucchiaio di erbe in una tazza di acqua bollente, lasciar riposare per 10 minuti). Bere al mattino e alla sera prima di dormire, aggiungendo 2 opercoli di olio di pesce per due volte al giorno durante i pasti, in modo da aiutare il fegato a disintossicarsi dal grasso in eccesso. Alla sera potrete optare per un impacco di argilla posto nella zona del fegato, lasciato per circa 1 ora. Se avete poco tempo, esistono degli ottimi impacchi di erbe secche che svolgono la stessa funzione. Per calmare il nervosismo Tintura Madre di Iperico o di Melissa, 30 gocce per 3 volte al dì. Per la stanchezza provate con la Spirulina, 5 compresse due volte al giorno.

Nel caso in cui abbiate la zona sotto gli occhi con una ruga discendente oppure con gonfiore, ritenzione idrica, dolore nella parte bassa della schiena, tendenza alla freddolosità, allora è utile aiutare i reni.
Ottimo il macerato glicemico di Betulla linfa, 30 gocce per 3 volte al giorno preferibilmente 15 minuti prima dei pasti; esiste anche la linfa da bere, mezzo bicchiere per tre volte al giorno, ma se siete allergici per le vie aree, assicuratevi di non esserlo ai pollini della betulla. Potreste anche integrare la vostra dieta con l’ascorbato di potassio, da usare con una certa precauzione in caso di problemi cardiaci: solitamente si usa miscelare una bustina di acido ascorbico con una bustina di potassio in poca acqua bevendola una volta al giorno prima di un pasto.
Aggiungete una tisana a base di Gramigna, Equiseto, Carota selvatica e Malva con le stesse indicazioni della tisana per il fegato. Lasciate riposare dai 10 ai 20 minuti e bevete prima di dormire. In alternativa una bevanda di Magnesio, preparata con acqua calda e mezzo cucchiaino di magnesio (reperibile nelle erboristerie). Nel caso di eccessiva freddolosità, che in certe persone si acuisce proprio durante la primavera, potete fare degli impacchi con una borsa dell’acqua calda nella zona dei reni ogni sera prima di spegnere la luce.

Susanna Berginc | naturalmente.it@libero.it | link


I RENI: Cosa sono e a cosa servono

I reni sono organi pari che si trovano nell'addome, nella parte posteriore. Sono posti ai lati della spina dorsale, sotto il fegato, quello destro, e sotto la milza, quello sinistro. Questi organi vengono irrorati dalla vena renale, che parte direttamente dall'aorta. I reni sono formati da un tessuto spugnoso contenente i nefroni (circa 1 milione), ognuno formato da glomeruli, contenenti un capillare preposto ad una prima filtrazione del sangue proveniente dalle arterie con conseguente formazione di preurina, e tubuli, veri e propri tubicini, in cui la preurina viene sottoposta ad un'altra filtrazione, producendo l'urina finale.
L'urina viene quindi inviata all'uretere, poi alla vescica ed eliminata attraverso l'uretra.

Il compito principale dei reni è quindi filtrare tutte le sostanze veicolate attraverso il sangue, eliminando quelle tossiche e rimettendo in circolo, invece, gli elementi necessari ad un corretto funzionamento del corpo. I meccanismi che regolano i compiti svolti dai reni sono così complessi, ma così efficienti, che per un'ottimale depurazione del corpo ne basterebbe anche uno solo, a patto, però, che sia perfettamente sano e funzionante.

top

Le malattie renali più comuni

I calcoli

I calcoli sono delle formazioni solide e cristallizzate, dovute ad una concentrazione di vari elementi in cristalli, provocata da diversi fattori, quali una alimentazione troppo ricca di calcio, da terapia chemioterapia o per difetto genetico.

I calcoli possono accumularsi in vari luoghi dell'apparato urinario (nella vescica, negli ureteri, nella pelvi renale o nei reni) e possono essere completamente asintomatici per lungo tempo. È soltanto quando il corpo cerca di eliminarli attraverso le urine che il calcolo provoca quei disturbi al fianco, le famose "coliche", che poi si espandono alla zona dei genitali e alla coscia. Sintomi associati alle coliche possono essere le infezioni delle vie urinarie, la sudorazione o l'ipotensione arteriosa.
L'esatta posizione del calcolo può essere scoperta attraverso l'urografia e la radiografia.
Una volta localizzato il calcolo è possibile eliminarlo facendolo procedere per le vie naturali di escrezione dell'urina, facendo uso di diuretici e bevendo almeno 3 litri di acqua al giorno. Se non riesce a passare insieme alle urine, un altro metodo può essere la frantumazione del calcolo con il laser; in altri casi può rendersi necessario un intervento chirurgico in endoscopia.

Anche la dieta può aiutare: sono consigliati alimenti come frutta e verdura, patate, succhi di frutta; assolutamente sconsigliati, invece, spinaci, agrumi, latte e derivati, frutta secca, selvaggina.
Come sempre, la prevenzione si rivela l'arma migliore; per prevenire i calcoli renali, è bene non abusare di alcolici, mangiare in modo sano ma non smodatamente e bere almeno 2 litri di acqua al giorno.


Malattie genetiche e congenite

Il rene a ferro di cavallo
È una patologia congenita che in prevalenza colpisce gli uomini. I reni di chi soffre di questa malattia si presentano uniti nella parte inferiore o superiore, assumendo appunto una forma a ferro di cavallo. Solitamente questa malattia non inficia il buon funzionamento degli organi, infatti spesso la si definisce semplicemente un'anomalia e non una patologia propriamente detta.

Il rene policistico
È una patologia ad impronta ereditaria, solitamente asintomatica. In generale le cisti si formano dopo i 40 anni e vengono scoperte soltanto attraverso esami ecografici di routine. È importante, però, tenere il rene policistico sotto controllo nel tempo perché queste formazioni potrebbero provocare disturbi durante la normale attività di filtrazione del rene stesso.

Insufficienza renale
È la condizione che si presenta quando i reni non sono più in grado di assolvere al loro compito di depurazione del sangue. L'insufficienza si dice acuta quando la funzionalità degenera con rapidità, ma, sottoposto a dialisi, il paziente riesce sovente a riprendersi.
L'insufficienza può essere la conseguenza di una precedente malattia renale trascurata. Sintomi tipici di una insufficienza renale acuta sono una scarsità di urina, diarrea, anemia, possibili edemi polmonari.
L'insufficienza si dice, invece, cronica quando gli elementi di base del rene (glomeruli e tubuli) vengono danneggiati senza rimedio. L'insufficienza cronica può essere causata, oltre che da precedenti patologie renali, anche dalla presenza di ipertensione arteriosa e diabete. Sintomi tipici dell'insufficienza cronica sono disturbi polmonari, nausea e vomito, gastrite, immunodepressione, ipertensione, aritmia, tremori e fragilità ossea. Purtroppo l'insufficienza renale cronica non è una condizione reversibile; la situazione può migliorare con la dialisi, con diete aproteiche o, in casi estremi, con un trapianto di rene.

Ritenzione idrica
La ritenzione idrica è una condizione dovuta al trattenimento di acqua da parte dell'organismo, condizione che causa gonfiore diffuso. La ritenzione è solitamente provocata da una dieta ricca di sodio, che può essere di grande danno ai reni. Anche in questo caso la migliore protezione è la prevenzione, che può essere attuata tenendo d'occhio l'alimentazione: vanno evitati alimenti insaccati, uova, salatini e tutti quei cibi che contengono molto sale, mentre sono consigliati cibi, quali verdure e frutta in genere e l'assunzione di almeno 2 litri di acqua al giorno.

Cistite
È l'infezione della vescica, patologia che colpisce soprattutto le donne, a causa della minor lunghezza, rispetto agli uomini, dell'uretra, che è la naturale barriera contro i batteri.

Sintomi tipici della cistite sono dolore alla pelvi e irritazione, esigenza continua di andare al bagno, minzione difficile e presenza di sangue nelle urine.

Incontinenza urinaria
È la perdita involontaria di urina in persone di ambedue i sessi e, a differenza di quanto si pensi, può avvenire a qualsiasi età. Si tratta di una patologia spesso sottovalutata, o taciuta per vergogna, ma molto comune.
L'incontinenza da sforzo è la più comune tra le forme di incontinenza ed è quella che colpisce più facilmente le donne. Soluzioni differenti permettono di controllare e vincere questa patologia: basta parlarne con il proprio medico di fiducia o con uno specialista per trovare quella che più si addice al paziente.

Tumori
Le forme di tumore benigno sono piuttosto rare, mentre più diffuse sono le neoplasie maligne, come il carcinoma delle cellule di transizione, che colpisce in particolar modo i fumatori e i pazienti che hanno abusato di analgesici, l'ipernefroma, quello più comune, che colpisce gli uomini dopo i 40 anni, ed il nefroblastoma (detto anche tumore di Wilms), che colpisce i bambini al di sotto dei 4 anni. In tutti i casi di tumore renale la soluzione è la resezione chirurgica, accompagnata spesso da radioterapia. Anche la vescica può essere colpita da una forma di tumore, detta papilloma, di tipo benigno che, però, va tenuto sotto controllo periodicamente perché comporta un alto rischio di recidiva.
top

Gli esami per controllare la salute dei reni

Esame delle urine
È il classico esame per accertare la salute dell'intero apparato uro-genitale. Normalmente le urine sono di colore giallo oro e non contengono elementi, quali minerali, proteine, glucosio o sangue.

Urografia
Si tratta di un esame strumentale che indaga le vie urinarie dopo l'iniezione di un mezzo opaco in vena; con questo esame è possibile mettere in evidenza le alterazioni che colpiscono le vie urinarie.

Ecografia
Con questo esame vengono studiati i reni, la vescica e le vie urinarie. L'esame andrebbe ripetuto, dopo i 40 anni di età, almeno una volta all'anno.

Arteriografia
Esame strumentale che permette di mettere in evidenza l'arteria renale grazie all'iniezione di un mezzo di contrasto. Solitamente questo esame viene effettuato in casi sospetti di tumore, di insufficienza renale o blocco dell'arteria stessa.

Biopsia
È l'esame che si effettua in casi sospetti di tumore o altre patologie renali, prelevando un pezzetto di rene da analizzare in laboratorio.

Esami del sangue
I dosaggi di uricemia, potassio e sodio, emocromo, creatininemia ed azotemia sono gli indicatori di buono o cattivo funzionamento dei reni. Ad esempio un valore di creatinina maggiore o minore del normale può indicare una imperfetta eliminazione delle scorie dall'organismo, così come un aumento dell'azotemia.
top

Prevenzione

Le malattie renali, almeno la maggior parte di esse, possono essere prevenute o tenute sotto controllo semplicemente seguendo poche regole di igiene alimentare e comportamentale. Innanzitutto è importante mangiare in modo sano, senza eccedere con il sale e con alimenti ricchi di proteine animali (i latticini e la carne) poiché questi possono affaticare il rene nel suo compito di depurazione.

Il secondo consiglio è quello di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, in modo da facilitare l'espulsione delle urine e di impedire la formazione di eventuali calcoli. È bene anche non fare uso eccessivo di farmaci, poiché essi hanno effetti secondari sull'organismo e influiscono sulla funzione di filtrazione dei reni; è consigliabile, quindi, assumere i farmaci nelle dosi prescritte e sempre sotto prescrizione e/o consiglio medico.

Anche la vita sedentaria può condizionare il funzionamento renale; lo sport tiene in allenamento il corpo, contribuendo anche all'ottimale funzionamento di tutti i suoi organi; l'unica precauzione da prendere è per chi ha subito l'asportazione di un rene. In questo caso vanno evitati alcuni sport "traumatici", come il calcio, il basket, la pallavolo, le arti marziali e tutte le discipline che implicano un più o meno diretto e violento scontro fisico con l'avversario.

top

Dialisi, asportazione e trapianto

La dialisi
Terapia molto diffusa, e di prima intenzione nella cura dell'insufficienza renale, la dialisi essenzialmente "mima" la funzione dei reni, sostituendoli nella depurazione del sangue e, quindi, dell'intero organismo. Ci sono due tipi di dialisi, a seconda del tipo di membrana utilizzata per la depurazione. La dialisi è detta peritoneale avviene quando il liquido di dialisi viene introdotto attraverso il peritoneo: attraverso un catetere fisso inserito nell'addome in anestesia locale, viene iniettato il liquido, rimosso, poi, dopo diverse ore, carico delle sostanze tossiche prelevate dall'organismo. Questa sequenza viene effettuata dalle 3 alle 5 volte al giorno per purificare completamente il corpo. La dialisi peritoneale può essere effettuata anche in casa e perfino durante il sonno, con un macchinario apposito che automaticamente svuota e riempie l'addome ad intervalli regolari. Possibile effetto collaterale della dialisi peritoneale è l'infiammazione del peritoneo.

L'emodialisi, invece, utilizza un macchinario esterno che, attraverso un filtro, il cosiddetto "rene artificiale", depura il sangue, agendo come i glomeruli renali. Il catetere viene solitamente infisso nella spalla a livello della clavicola, oppure si può ricorrere ad un collegamento (anastomosi) tra l'arteria radiale del braccio ed una piccola vena superficiale. A questo viene collegato quindi una pompa che trasporta il sangue al di fuori del corpo e lo immette nel macchinario perché sia purificato e nutrito proprio come se passasse all'interno del rene. Questo tipo di dialisi va necessariamente effettuata all'ospedale ed è sconsigliata ai pazienti con arterie in cattive condizioni, perché il carico di lavoro e la velocità di svuotamento potrebbero provocare disturbi al sistema cardiovascolare.

L'asportazione del rene
Quando un rene è irreversibilmente danneggiato, è consigliata la sua asportazione.
Si può vivere benissimo anche con un rene soltanto, a patto che questo funzioni alla perfezione e che il paziente si attenga a semplici regole di igiene di vita. Adesso è perfino possibile operare in laparoscopia, riducendo così al minimo i giorni di degenza in ospedale, la probabilità di contrarre infezioni ed il rischio di aderenze tra gli organi presenti nell'addome. L'intervento si svolge comunque in anestesia generale e dura un po' più dell'intervento tradizionale, ma offre benefici evidenti al confronto.

Il trapianto di rene
Quando ambedue i reni non sono più in grado di svolgere la loro funzione e la patologia renale porta inevitabilmente verso la dialisi, allora è possibile pensare ad un trapianto di rene.
Il trapianto di rene è sicuramente quello più comune, ma anche l'intervento per il quale le liste d'attesa sono più lunghe. Solitamente al donatore, cadavere o vivente, viene asportato il rene sinistro, perché presenta una vena più lunga ed è più facile da prelevare, attraverso un'incisione effettuata sotto le costole. È importante che il gruppo sanguigno ed il tipo tissutale del donatore e del ricevente siano compatibili, al fine di ridurre al minimo il rischio di rigetto, già di per sé molto probabile, soprattutto nei primi mesi.
top

Fonte: www.paginemediche.it

Post più popolari