Il caso: Parestesie, crampi, emicranie sinistri a 50 anni

Storia sintomatologica: Paziente maschio, 52 enne, non bevitore, non fumatore, praticante costantemente sport equitazione dal 1986 sino al 2006, cessata improvvisamente dopo separazione matrimoniale, si avvia all'attività costante del ballo caraibico e vario, dal 2006 al 2010, con attività quasi quotidiana, che cessa completamente nel 2010 a seguito dell'improvvisa crisi economica mondiale che lo chiama alla massima concentrazione aziendale possibile.
Nel 2010 dopo aver affrontato episodi di forte discussione, si reca al p.s. per improvvisa parestesia al braccio sinistro, e rientra dopo visita medica e terapia tranquillante subito dopo poche ore, con diagnosi  sostanzialmente negativa di anomalie gravi, in  codice bianco. L'anno successivo, primavera 2011, dopo ulteriore espisodio di agitazione post discussione accusa improvviso parestesia del mignolo della mano sinistra si reca al p.s. e rientra con diagnosi sostanzialmente negativa verso anomalie gravi, in codice bianco. A luglio dello stesso anno cambiando calzature, e mettendo suole lignee del tipo dott. Sholl's, dapprima ritenute comode, dopo due mesi di uso ininterrotto avverte dapprima crampi e rigidità al tallone sinistro  sino alla successiva impossibilità all'appoggio indolore del medesimo, risolti con stretching dinamico praticato mediante appoggio della sola punta del piede dolorante senza uso del tallone, sino alla rapida scomparsa del dolore dopo quattro o cinque passi.
A settembre dopo episodi di stress contabile, avvisa improvvise emicranie nella zona parieto temporale sinistra, risolte con fans, massaggi o cambi di posizione della testa durante il sonno.
A ottobre espisodio di fitta nella zona dorsale sinistra in zona rene sinistra, dopo partecipazione ad festa tipo october fest, fatta in Italia. Esegue spontaneamente esame del sangue con indagini specialistiche, ma l'esito dell'esame risulta totalmente negativo all'ipotesi di sindromi particolari.
Dopo qualche giorno, subisce un improvviso attacco notturno con forte fitta nella stessa zona rene sinistro, sino alla alta interna della coscia sinistra, in zona safenale.
Il dolore è abnorme, tipo infarto e il paziente è costretto all'assunzione di posizione prostrata del "contadino cinese" come unica via di interruzione del fortissimo dolore.
Senza vestirsi oltre pigiama e vestaglia, si trascina in auto e giunge autonomamente al p.s. alle ore tre di mattina, entrando in codice giallo e viene sottoposto a terapia endovenosa, tac con contrasto, e altra terapia d'urgenza. Viene dimesso alle ore sette con diagnosi sostanzialmente negativa verso anomalie gravi.
Non riuscendo però più a camminare regolarmente il giorno dopo viene visto obbiettivamente da un medico che vedendo la difficoltà della deambulazione consiglia di effettuare eco color doppler per indagare sospetta "claudicatio intermittens".
Eseguito l'esame d'urgenza anch'esso risulta completamente negativo.
Segue consiglio di restare sostanzialmente a riposo e riprende il suo lavoro stando sostanzialmente seduto al computer, o in ufficio.
Dopo una settimana avverte un certo miglioramento progressivo ma si accorge che improvvisamente la gamba sinistra non riesce più a "pompare" da posizione inginocchiata, per effettuare il rialzamento con una sola gamba.
Per reazione prende una bicicletta e fa il giro dell'isolato confermando che la gamba sinistra non riesce più a pompare accelerando a volontà.
Avverte tutte le mattine l'appesantimento delle gambe, e il dolore all'appoggio del tallone sinistro, che scompare sempre riappoggiando la sola punta del piede per alcuni passi.
Tutte le notti avverte una specie di mancanza di riposo della coscia sinistra, avvertendo parestesie, difficoltà circolatorie, dolori contrattivi che vanno dall'esterno coscia, alla zona lombare sinistra, alla zona inguinale sinistra.
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