Geriatrici precocemente?

Una delle più temibili è ovviamente la frattura del femore, non infrequente
causa di morte, per complicanze, nell'anziano.
Importante è anche il trauma cranico; nell'anziano vi è una diminuzione della
massa del tessuto encefalico, con possibilità di maggior movimento della stessa
all'interno della scatola cranica, quindi maggior tendenza alle emorragie da rottura,
per stiramento, dei vasi al di sotto della dura madre.
Non trascurare infine il trauma del bacino, che può portare a complicazioni
della sfera urinaria e/o di quella digestiva, oltre al possibile shock emorragico.
Per l'attribuzione di codice, fare riferimento al capitolo 24 Trauma: generalità.
Ipotensione ortostatica
Evenienza frequente nell'anziano e possibile causa di eventi ischemici cerebrali,
cardiaci e traumatismi secondari a cadute al suolo.
Far sdraiare lungo a terra in Trendelemburg. Assegnare codice verde se vi è ripresa
della pressione e il paziente è asintomatico.
Ipotermia
Con tale termine ci si riferisce a una diminuzione della temperatura corporea (rettale,
timpanica o vescicale) al di sotto dei 35 °C.
Circa sette persone su mille, nei mesi invernali, hanno tale problema, e nella
maggior parte dei casi si tratta di pazienti sotto l'anno di vita o sopra i 75 anni. È
indispensabile avere termometri che rilevino temperature dai 20 ai 41 °C.
Di solito l'anziano ha una temperatura inferiore al giovane (anche di circa 1 °C)
e comunque ha una termoregolazione meno efficiente, specie per esposizione accidentale
ai rigori stagionali (cadute, insufficiente riscaldamento ecc.).
Altri fattori scatenanti possono essere ipotiroidismo, accidenti cerebrovascolari,
parkinsonismo, diversi stati comatosi, artropatie gravi, alterazioni psichiche
gravi, affezioni cardiocircolatorie acute.
Il paziente si presenta con vasocostrizione periferica spiccata, obnubilamento
della coscienza (fino al coma se la temperatura è inferiore a 27 °C), respiro lento
e superficiale, rallentamento della frequenza cardiaca; sono fredde anche parti
normalmente calde (ascelle, addome); è frequente l'ileo paralitico (che si risolve
con il recupero della normale temperatura).
Il paziente va disteso su materassi antidecubito e riscaldato con 2-3 coperte
sollevate con archetto: il riscaldamento deve essere molto graduale.
Se la temperatura corporea è < 32 °C, assegnare codice rosso (lo stesso per
ipertermia con temperatura > 40 °C, sintomatica).
Ritenzione acuta di urina
Sul piano clinico può presentarsi in modo acuto o progressivo (nel qual caso spesso
è preceduta da disuria); particolare è la forma con incuria paradossa, e cioè con
emissione passiva di urina, da rigurgito. Vi è sempre (raramente di dubbia interpretazione)
un globo vescicale; si assegna un codice giallo.
Emergenze sociali
Spesso vi è una situazione nell'anziano, per esempio la perdita improvvisa di persone
di familiari affettivamente o assistenzialmente legate, che può determinare
la mancanza di un punto di riferimento indispensabile per l'autosufficienza dell'anziano.
Le possibili conseguenti espressioni cliniche sono le più varie, dal panico
alla simulazione di quadri clinici apparentemente organici. L'anamnesi è fondamentale
per un chiarimento della vera causa. Solo nel caso che il paziente non
sia accompagnato, assegnare codice giallo.
Dolore toracico
Occorre soffermarsi brevemente su questo argomento per chiarire come nell'anziano
l'infarto del miocardio può decorrere con minore o assente sintomatologia
dolorosa. Inoltre, vi può essere movimento degli enzimi cardiaci anche senza infarto,
ma per semplice episodio ischemico o fibrillazione atriale.
Se vi è concomitante dispnea e/o alterazioni del ritmo cardiaco o ipotensione
assegnare codice rosso.
Embolia polmonare
In quest'ambito si ritiene opportuno sottolineare l'importanza di sospettare embolia
polmonare più frequentemente di quanto non si faccia di solito, dal momento
che nell'anziano tale patologia compare frequentemente. Secondo alcune casistiche,
sarebbe la causa di morte improvvisa più frequente in tale età. Si può manifestare
con dispnea e/o dolore toracico e/o lipotimia o sincope.
Squilibri idro-elettrolitici
L'anziano va più frequentemente incontro a disidratazione per la minore capacità
renale di concentrazione e per minore reattività del centro ipotalamico della sete.
Informarsi sull'uso (talvolta esagerato) di eventuali diuretici, sull'eventuale eccessiva
sudorazione o poliuria (insufficienza renale cronica).
La correzione dell'eventuale disidratazione può altresì portare facilmente a
iperidratazione, se assunta dal paziente senza introduzione di elettroliti in modo
bilanciato.
Risultano frequenti anche I'iposodiemia (causato anche da uso eccessivo di
diuretici) e l'ipopotassiemia (diarree prolungate, diuretici potassiurici), oltre a turbe
della calcemia.
Per l'equilibrio acido-base, ricordare come l'anziano abbia normalmente uno
stato di lieve acidosi metabolica (per verosimile insufficienza renale propria dell'età).
Tali squilibri sono valutabili solo dopo visita medica e l'effettuazione di esami
di laboratorio.

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